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Foucquet). Finanziere e uomo politico francese. Consigliere del
Parlamento di Metz, divenne referendario di Parigi. Legatosi a Mazzarino, nel
1648 durante la Fronda, ne divenne il più stretto collaboratore,
ottenendo come ricompensa la nomina a sovrintendente delle Finanze nel 1653.
Divenne inoltre procuratore generale del re e membro del Parlamento, creandosi
un largo seguito tra l'aristocrazia e l'alto clero. Dotato di grande
abilità e di un'eccezionale competenza finanziaria, fu fertilissimo nel
trovare ogni genere di espedienti per riempire le casse dello stato,
intrecciando la propria fortuna personale con il pubblico bilancio. Il suo
palazzo a Saint-Mandé era talmente ricco di splendori di ogni genere da
sollevare ammirazione e stupore anche nei visitatori più smaliziati,
mentre il suo castello di Vaus-le-Vicomte, decorato da Le Nôtre, Le Brune
e Poussin, gareggiava in splendore con la stessa Versailles di Luigi XIV. Tenne
corte, ebbe molto successo con le donne, fu mecenate generoso, proteggendo
scrittori come Corneille, Scarron, La Fontaine. Il salotto di sua moglie e
quello della sua amante, madame du Plessis-Bellières, erano i più
rinomati della società parigina. Raccolse una biblioteca di circa
trentamila volumi. Nel 1658 acquistò Belle-Isle-en Mer e la
trasformò in una fortezza. La sua fortuna cominciò a declinare
quando il governo prese a rafforzare la propria autorità e gli intendenti
cominciarono a ritornare uno ad uno nelle province. Accusato di malversazioni
dopo la morte del Mazzarino nel 1661, riuscì a sottrarsi alla condanna
sino al 1665, quanto fu rinchiuso nel castello di Pinerolo per scontarvi il
carcere perpetuo (Parigi 1615 - Pinerolo 1680).